Top 20 fantascienza (n.7 e n.6)

fanta 2Siamo giunti agli ultimi due film che precedono l’attesissima top 5, le cui pellicole verranno presentate una ad una, con un’ampia recensione per ciascun post.

Scopriamo dunque i numeri 7 e 6 della top 20, che – lo ricordiamo ancora una volta – è stata ottenuta in maniera assolutamente democratica incrociando le top 20 personali dei cinque autori del blog.

titolo 7

matrix 1Nel giudicarla spesso, troppo frettolosamente, come pellicola modaiola e di mero entertainment, ci si dimentica di quanto Matrix abbia rappresentato, a modo suo, un momento rivoluzionario per il cinema di fantascienza (e tutto sommato anche per quello delle arti marziali).

Il maggior pregio dell’opera sta sicuramente nell’originalità della storia e in particolar modo nell’idea di un mondo virtuale parallelo, una finzione neuronale creata ad arte per tenere a bada esseri umani ridotti alla condizione di fonti organiche di energia. Una storia intricatissima ma ben orchestrata dai visionari fratelli Wachowski: la sceneggiatura viaggia come un treno e (apparentemente) senza intoppi di sorta. Cosa non banale se si considera la complessità dell’intreccio.

Gli effetti speciali sono dirompenti e innovativi, destinati a fare scuola, in particolare le brillanti scene al ralenti e l’utilizzo della tecnica del bullet time, con la macchina da presa che sembra girare a velocità normale attorno al protagonista immobile, catturandone l’azione rimasta sospesa (assieme al fiato).

matrix 2

Inopportune e ingenerose sono le critiche all’originalità dell’opera, con un soggetto che pare sia stato mutuato da un romanzetto dei primi anni ottanta, sottoposto ai Wachowski bros.: originale è infatti anche chi riesce a tramutare il contenuto di un Urania, destinato ad ingiallire sui banchi dell’usato, in un film che, a suo modo, è diventato un fenomeno di costume e un cult fantascientifico.

Per il resto, attori più che discreti, con un buon Keanu Reeves dallo sguardo perennemente attonito.

In generale, Matrix è una pellicola affascinante e armonica che, pur essendo debitrice nei confronti di molti autori e film di genere, si colloca senza ombra di dubbio nell’olimpo della fantascienza anni ’90 (e non solo).

titolo 6

solaris 1Uno dei grandi pregi di Andrej Tarkovskij è stato sicuramente quello di aver saputo utilizzare la fantascienza in chiave psicologica, per scrutare nei meandri della psiche umana.

Solaris, ancora più che Stalker (l’altro capolavoro di fantascienza del Maestro russo), è l’emblema di questo cinema votato all’analisi introspettiva dell’inconscio. Il pianeta che dà il titolo alla pellicola e il suo misterioso oceano di plasma non sono altro che pretesti per scavare nella mente del protagonista, che dopo aver perduto la moglie, suicidatasi dieci anni prima, la vede tornare in vita in carne ed ossa (rectius, carne e neutrini) nella stazione spaziale che ruota attorno al pianeta extra-solare.

Ma perché andiamo a frugare l’universo quando non sappiamo niente di noi stessi?

L’immortalità di questi prodotti della mente, di queste vivissime allucinazioni, denotano quanto forte sia il potere della mente umana, l’unico organo capace di produzioni immortali all’interno di un corpo mortale ed effimero.

Il finale estraniante e misterioso, ma bellissimo, riporta poi la centralità della narrazione sul tema degli affetti.

Solaris è un gran film, da molti ritenuto il migliore di Tarkovskij, capace di un successo immediato e globale. Con Stalker condivide sostanzialmente la struttura rappresentativa dei protagonisti, una sorta di trinità umana che raffigurano, rispettivamente, il sapere scientifico (Sartorius), la logica illuministico-razionale (Snaut) e la pulsione religioso-passionale (il protagonista Kris Kelvin).

solaris 2

Presentato come “la risposta sovietica” a 2001: Odissea nello spazio (più per motivi di marketing che per altro), è in realtà profondamente diverso da quest’ultimo, non replicandone il piglio filosofico-visionario, ma attestandosi, invece, come detto, su un piano strettamente psicologico.

La versione italiana uscita nelle sale fu pesantemente tagliata dal distributore, in modo assolutamente irragionevole: mancava buona parte della lunga introduzione, pur essenziale per capire le dinamiche contenutistiche, oltre che il finale; mancavano alcuni dialoghi fondamentali e profondi, espunti arbitrariamente.

Fortunatamente la versione per home video è stata proposta senza tagli, con inserti in lingua originale che fanno peraltro apprezzare l’intensità espressiva degli attori protagonisti, ancora una volta (come spesso accade per film di questo tipo) doppiati in maniera non pienamente soddisfacente.

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<<< [Posizioni n. 9 e 8]

>>> [Posizione n. 5]

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18 pensieri riguardo “Top 20 fantascienza (n.7 e n.6)

  1. Voglio tanto bene al primo (ed unico) Matrix, ma Solaris è un’altra categoria, senza ombra di dubbio uno dei miei film di fantascienza preferiti di sempre, la classifica diventa sempre più interessante 😉 Cheers

  2. Solaris vergognosamente ancora mi manca, a Matrix voglio molto bene per un sacco di motivi. Bene che compensa l’odio per i suoi sequel cretini.

  3. …però il protagonista di Solaris, ricorda un po’ un Villaggio giovane…so che sembra una bestemmia… 😃

  4. La locandina di Solaris mi piace moltissimo, la guarderei per ore.
    A differenza di Stalker, almeno Solaris lo conoscevo (non che lo abbia visto). Comunque almeno per Stalker ho rimediato.

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