Non solo Martin Sheen. Oggi è anche il compleanno di John Landis, che ne fa settanta. Il regista americano, nato a Chicago il 3 agosto 1950, è famoso per alcuni film entrati di diritto nella storia del cinema del Novecento.
Quale altro regista può vantare una filmografia che annovera quattro opere unanimemente riconosciute come dei cult uscite in soli cinque anni?
Difficile pensare a un altro nome, soprattutto se i film sono di questo livello. Forse soltanto il Carpenter del periodo 1976-1981 (o 1978-1982). Ma siamo su altri generi.
Si parte con Animal House, uscito nel 1978, con cui il National Lampoon trova il suo sbocco in un altro medium, il cinema (se n’è parlato qui). Si rivelerà un grandissimo successo di pubblico e lancerà John Belushi (qui alla sua prima prova per il grande schermo, dopo aver dimostrato grandi doti comiche a teatro, in radio e in televisione).
Soltanto due anni dopo arriva The Blues Brothers (1980), ideato e scritto insieme a Dan Aykroyd, co-protagonista del film accanto a John Belushi. Un film epocale, probabilmente il più grande successo di Landis. Un’opera che ha fatto la storia del cinema degli anni Ottanta (e non solo) e che quest’anno compie quarant’anni (portati benissimo)!
Soltanto un anno dopo, nel 1981, Landis scrive (questa volta da solo) e dirige l’horror Un lupo mannaro americano a Londra, altro cult straordinario, anch’esso caratterizzato da una colonna sonora eccezionale, dominata dalle varie versioni di Blue Moon.
Nel 1983 arriva Una poltrona per due, dove ritrova Dan Aykroyd e lavora per la prima volta con Eddie Murphy, in una delle sue prime, esilaranti apparizioni sul grande schermo negli anni Ottanta. Un film che è diventato un classico della vigilia di Natale, come abbiamo avuto modo di rilevare in altre occasioni.
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E sono quattro, in cinque anni.
E giusto per puntualizzare (perché in realtà non conta), va detto che nel 1983 Landis ha diretto pure uno dei videoclip più famosi della storia della musica, quello di Thriller di Michael Jackson…
Uno dei miei eroi del cinema. Mi dispaice tantissimo che non riesca più a dirigere nulla. Sono sicuro che riuscirebbe a dire ancora tanto.
Blues Brothers è un cult assoluto anche a casa mia, un film che ancora oggi primeggia sia nel genere musical che nel genere commedia.
Il mio amico John, quest’uomo con i suoi film è da sempre in grado di riallinearmi i charka, un mito 😉 Cheers
Tutti film “pezzi unici”, sempre vivi