Petrunya è una trentaduenne macedone di Štip, ragazzona in carne, avvezza alle lunghe dormite e priva di legami sentimentali. Vive coi genitori e non ha un lavoro. Nemmeno l’intercessione di amici e parenti riesce a farle superare questa sua condizione di disoccupata di lungo corso: ha una laurea in storia, non ha esperienza e, soprattutto, non è abbastanza attraente da farsi desiderare dal capetto di turno, disposto – solo previo ottenimento delle grazie delle candidate – a concedere posti da segretaria in una fabbrica tessile non molto dissimile da una manifattura di Changzhou.
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