Fly Me to the Moon: tutti (o quasi) i film “sulla Luna”

Proprio nel giorno in cui si celebra il cinquantenario dell’allunaggio dell’Apollo 11, il nostro Speciale dedicato alla Luna giunge a conclusione con un articolo in cui cercheremo di rispettare la promessa fatta all’inizio di questo percorso, quella di elencare ed analizzare (anche solo brevemente) tutti (o quasi) i film “sulla Luna”.

Riepilogheremo, ovviamente, tutti i film trattati nel corso dello Speciale, ma anche quelli che erano già apparsi su L’ultimo Spettacolo in altre occasioni. Ad essi si aggiungeranno tutte (o quasi) le altre pellicole a tema lunare, dalle più conosciute a quelle introvabili e dimenticate.

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Fly Me to the Moon: #6 – Apollo 13, ovvero: quando la Luna iniziava a stufare, ecco l’incidente che risolleva la suspense

La frase non era nemmeno quella.

Cambia il tempo verbale… cosa vuoi che sia?

Eppure, messa in quel modo, contribuisce a generare un maggior pathos rispetto a quella originale.

Sono passate 55 ore e 55 minuti da quando l’Apollo 13 è partito da Cape Canaveral, alle 2:13 del pomeriggio dell’11 aprile 1970.

Jack Swigert, uno dei membri dell’equipaggio, si rivolge al controllo missione: “Okay, Houston, we’ve had a problem here“.

Passano 8 secondi: “This is Houston. Say again please“.

Al che interviene il comandante della missione, il capitano Jim Lovell: “Houston, we’ve had a problem. We’ve had a main B bus undervolt

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Fly Me to the Moon: #5 – La Storia della Principessa Splendente, di Isao Takahata

La-storia-della-Principessa-Splendente-poster-italianoCambiamo le carte in tavola e invertiamo la direzione: e se per una volta non fossimo noi a voler raggiungere la Luna ma un suo abitante a sognare la Terra? Il risultato potrebbe essere una fiaba dolce e delicata, fragile come un fiore di ciliegio e malinconica come una melodia suonata al koto; è La Storia della Principessa Splendente, l’ultimo film di Isao Takahata realizzato sotto l’egida dello Studio Ghibli, in cui l’autore ha dato fondo a tutto il suo talento per realizzare quello che non può non essere considerato il suo capolavoro. Ispirato da una celebre fiaba tradizionale giapponese, la storia di una principessa lunare che scende sulla Terra non è del tutto nuova nel panorama dell’animazione giapponese (basti pensare al famigerato Sailor Moon, che parte dalla medesima premessa, ma anche a moltissimi altri manga e anime), ma il film di Takahata si distingue per una grande fedeltà al testo originale e, soprattutto, per la raffinata eleganza della messa in scena, caratterizzata da un’animazione originale e suggestiva.

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Fly Me to the Moon: #4 – L’uomo che comprò la Luna (e di come si può realmente comprare pezzi di Luna)

Gli Americani saranno anche i primi (e finora gli unici) ad averci messo piede, ma la Luna è prima di tutto proprietà di pescatori e poeti, quelli che la conoscono per davvero o che grazie ad essa tirano a campare. È il messaggio che trasmette L’uomo che comprò la Luna, secondo film di Paolo Zucca, una di quelle commedie sui generis, fuori dagli schemi, che fanno nutrire ancora qualche speranza per il cinema italiano.

Qualche considerazione va fatta, innanzitutto, sulla fortuna che questo film sta ottenendo nei cinema della penisola: uscita in sordina a inizio aprile e distribuita inizialmente (per quasi un mese) nella sola Sardegna, l’opera è giunta poi nelle principali città italiane, con una distribuzione sicuramente non capillare ma efficace. E lo dimostra il fatto che il film sia ancora proiettato sui grandi schermi a distanza di quasi tre mesi dall’uscita, grazie al più classico dei passaparola, strumento che, come sappiamo, può spesso costituire la fortuna del cinema d’autore di nicchia, quello che non può contare su budget di produzione importanti o sull’aiuto dei grandi distributori.

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Fly Me to the Moon: #3 – Moon, di Duncan Jones

47314E se smettessimo di sognare la Luna, e finalmente riuscissimo ad arrivarci non solo come visitatori, ma in modo stabile? Non solo, cosa succederebbe se scoprissimo che la panacea ai peggiori mali del mondo, principalmente la crisi energetica, si trovasse proprio sulla superficie del nostro satellite, lontano, certo, ma relativamente a portata di mano? Da questo esile spunto narrativo parte Duncan Jones nel dirigere Moon, il suo lungometraggio di debutto, un film che rientra in quel filone della fantascienza introspettiva che viaggia lontano nello spazio per ritornare all’uomo e a tutto ciò che lo rende tale (và che bella frase, non l’avevo neanche pianificata, è uscita da sola).

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Fly Me to the Moon: #2 – Capricorn One, ovvero: ma l’uomo c’è andato o no sulla Luna?

Si scrive Marte ma si legge Luna.

Capricorn One è il nome della missione che dovrà portare il primo uomo sul Pianeta Rosso, dopo il successo dell’allunaggio dell’Apollo 11, cui è seguito però un crescente disinteresse per le altre spedizioni sul satellite terrestre. A Cape Kennedy il missile è in rampa di lancio e a Houston il centro di controllo sta seguendo le ultime fasi prima del decollo. Eppure i tre astronauti selezionati per questa storica missione – il comandante Charles Brubaker e i due ufficiali Peter Willis e John Walker – vengono fatti scendere in fretta e furia dal modulo di comando, a pochi minuti dall’accensione dei propulsori. La NASA è infatti a conoscenza di un serio problema ai componenti del Capricorn che potrebbe mettere a repentaglio la vita degli astronauti. La notizia, però, non può essere diffusa e la missione non può venire annullata, altrimenti causerebbe il definitivo affossamento dei programmi spaziali, già nella bufera per gli altissimi costi di gestione, a fronte di un entusiasmo drasticamente in picchiata da parte dell’opinione pubblica.

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Fly Me to the Moon: #1 – i film di Georges Méliès

Questo viaggio tra i film “sulla Luna” non poteva che cominciare da Georges Méliès, colui che è pressoché unanimemente ritenuto il padre degli effetti speciali e del cinema di fantascienza, ma anche, in senso lato, del cinema di finzione in generale.

Se i fratelli Lumière, infatti, sono considerati i padri del cinema inteso come strumento e mezzo tecnico che aprì le porte allo sviluppo di una nuova forma d’arte, è innegabile che il cinema inteso come invenzione e come finzione nasca soltanto grazie all’opera di Georges Méliès.

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Fly Me to the Moon: Tutti (o quasi) i film “sulla Luna”

Correva l’anno 1969. Il comandante dell’Apollo 11 Neil Armstrong metteva piede sul suolo lunare, per la prima volta nella storia dell’umanità. That’s one small step for [a] man, one giant leap for mankind, furono le parole pronunciate da Armstrong: è un piccolo passo per un uomo, ma un balzo gigante per l’umanità. Quest’anno – e precisamente il 20 luglio – ricorrerà il cinquantenario di quell’avvenimento che ha fatto la storia del Novecento e dell’umanità.

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