Al cinema: Dumbo, di Tim Burton (recensione espresso)

54950Tim Burton ci riprova. Dopo il risultato quantomeno controverso del suo Alice in Wonderland, il buon Burton torna a dirigere il live-action di un classico Disney, puntando la sua attenzione, questa volta, su un film “minore” della casa del topo, quel Dumbo che a suo tempo tanta bile fece ingoiare al povero Walt. Per cui, buona la seconda? Ni; il Dumbo firmato da Tim Burton è un leggero e spensierato, sebbene molto manierato, film Disney, ma, al contrario del suo protagonista, non spicca mai davvero il volo a causa di una trama che procede in modo molto prevedibile e fiacco, nonostante il cast superbo.

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Al cinema: Widows – Eredità Criminale, di Steve McQueen

Widows_(2018_movie_poster)Cinque anni dopo l’incredibile successo di 12 Anni Schiavo, che vinse l’Oscar come Miglior Film nel 2014 e gli valse una nomination come Miglior Regista, Steve McQueen torna al cinema alzando ancora di più una posta in gioco che si era già dimostrata molto alta nelle sue opere precedenti. Con Widows – Eredità Criminale, McQueen firma la sua opera più ambiziosa, una sorta di film fiume intende abbracciare una dimensione vastissima e ampliare il proprio orizzonte in modo esponenziale; un intento che però, purtroppo, non raggiunge in pieno il suo obiettivo.

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Quell’assurda decina: #1 – The Lobster, di Yorgos Lanthimos

the lobster 1Il primo film in lingua inglese di Yorgos Lanthimos è una pellicola distopica pura, con un minimo appiglio al fantasy, molto suggestiva e dal taglio fortemente autoriale. È una pungente satira della vita di coppia, nascosta dietro lo scenario surreale di un futuro in cui la vita da single è bandita, fino a ritenerla una pratica inumana che merita la trasformazione del trasgressore in animale.

Siamo in un futuro distopico in cui i single vengono catturati e portati in un hotel in cui devono trovare un partner entro un termine di quarantacinque giorni. Se non lo fanno, sono condannati ad essere trasformati in un animale a loro scelta. David, il protagonista, giunge nell’hotel dopo che la moglie lo ha lasciato. Dopo aver fatto amicizia con due uomini, anch’essi single, David prova a trovare una compagna, invano.

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Al cinema: Il sacrificio del cervo sacro, di Yorgos Lanthimos

locandinapg1C’è Colin Farrell con la barba briz, Steven, cardiochirugo ganzo. Si incontra, non si capisce perché, con un pischello con la faccia strana e butterata, Martin, il nasone; gli regala cose, per cui all’inizio è tipo “ah beh ma se lo inchiappetta. Bleah, ma ha 16 anni”; ma è una falsa pista, Martin è il figlio di un paziente morto a Steven. Il quale, vero dottore, ha i cashes, il macchinone, il villone e la famiglia perfetta, la Kidman come moglie e due figli perfeccheduecoglioni; Bob e Kim. Martin cerca di convincere Steven a sbattersi sua madre (che è Alicia Silvestone ma vecchia!), gli guarda i peli delle ascelle e altre cose da weirdo così. Again, non si sa perché, viene invitato a casa dei Perfetti, dove la Kim si innamora di lui.

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Al cinema: L’inganno, di Sofia Coppola

L'inganno 01Durante la Guerra Civile americana, in Virginia, un gruppo di donne rimaste in collegio nonostante la vicinanza dei combattimenti accoglie un caporale nordista – quindi, un nemico – ferito e bisognoso di cure. Questo è l’incipit dell’ultima fatica di Sofia Coppola, rifacimento dell’omonimo film del 1971 (La notte brava del soldato Jonathan nella traduzione italiana), a sua volta ispirato ad un romanzo.

L’inganno è stato premiato al festival di Cannes per la regia e ha al suo attivo un cast di tutto rispetto, capace da solo di incuriosire lo spettatore, così come l’ambientazione chiusa ed estremamente “femminile”, potenziale innesco di interessanti approfondimenti psicologici. Inoltre, ovviamente, c’è la curiosità del raffronto con il suo predecessore.  Continua a leggere “Al cinema: L’inganno, di Sofia Coppola”