Fly Me to the Moon: #2 – Capricorn One, ovvero: ma l’uomo c’è andato o no sulla Luna?

Si scrive Marte ma si legge Luna.

Capricorn One è il nome della missione che dovrà portare il primo uomo sul Pianeta Rosso, dopo il successo dell’allunaggio dell’Apollo 11, cui è seguito però un crescente disinteresse per le altre spedizioni sul satellite terrestre. A Cape Kennedy il missile è in rampa di lancio e a Houston il centro di controllo sta seguendo le ultime fasi prima del decollo. Eppure i tre astronauti selezionati per questa storica missione – il comandante Charles Brubaker e i due ufficiali Peter Willis e John Walker – vengono fatti scendere in fretta e furia dal modulo di comando, a pochi minuti dall’accensione dei propulsori. La NASA è infatti a conoscenza di un serio problema ai componenti del Capricorn che potrebbe mettere a repentaglio la vita degli astronauti. La notizia, però, non può essere diffusa e la missione non può venire annullata, altrimenti causerebbe il definitivo affossamento dei programmi spaziali, già nella bufera per gli altissimi costi di gestione, a fronte di un entusiasmo drasticamente in picchiata da parte dell’opinione pubblica.

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Quell’assurda decina: #5 – Piccoli omicidi, di Alan Arkin

piccoli omicidi 2La commedia fu un genere poco battuto dagli autori della New Hollywood, un po’ perché predominavano i toni disillusi e tragici del dramma, un po’ perché nell’età classica il genere aveva raggiunto vette con cui difficilmente ci si poteva confrontare. Eppure anche nella commedia sussistevano i margini per portare un po’ d’innovazione, come fece Alan Arkin adattando un’opera teatrale di Jules Feiffer, la quale, presentata a Broadway una prima volta, aveva avuto un’accoglienza a dir poco tiepida, salvo poi essere riproposta, dopo l’iniziale rigetto, in seguito al successo nei teatri d’oltreoceano.

Piccoli omicidi è una black comedy surreale e grottesca che prende di mira la società americana e la violenza nelle metropoli. Fin dall’inizio assistiamo al pestaggio (per la maggior parte fuori campo) del protagonista Alfred da parte di teppistelli che lo provocano mentre sta svolgendo il suo lavoro di fotografo (di escrementi, come si verrà a sapere in seguito).

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Confronti: il ’68 e la contestazione studentesca nei film della New Hollywood

maggio 68 1Quale occasione migliore della ricorrenza dei cinquant’anni del maggio francese per proporre una carrellata di film che affrontano il tema della contestazione studentesca di quegli anni? Una questione che è stata analizzata dal cinema europeo di fine anni Sessanta e inizio anni Settanta, ma anche – ed anzi soprattutto – dal cinema americano, in quel periodo investito dalla rivoluzione della New Hollywood e che proprio per tale motivo vedeva in un tema di questo tipo la possibilità di una cesura contenutistica rispetto al generale (con poche eccezioni) conformismo sociale del cinema classico.

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Confronti: Philip Marlowe secondo Hawks e Altman (Il grande sonno vs. Il lungo addio)

marlowe 1Il personaggio di Philip Marlowe fu creato dallo scrittore americano Raymond Chandler sul finire degli anni Trenta. Il primo romanzo che vede protagonista il celebre detective privato è Il grande sonno, del 1939, cui seguiranno altri otto tra romanzi e racconti, che andranno a perfezionare quel sotto-genere del poliziesco chiamato hard-boiled, creato negli anni Venti da Dashiell Hammett. Un genere letterario in cui l’attenzione narrativa si spostava dalle indagini compiute mediante l’analisi deduttiva del luogo del crimine, alla costruzione di un protagonista dalle tinte fosche, un detective che compiva la sua missione finendo spesso invischiato in oscure trame in corso di svolgimento. Tale è il personaggio di Philip Marlowe, i cui libri sono stati oggetto di una decina di trasposizioni cinematografiche, alcune delle quali sono diventate dei capisaldi del genere noirContinua a leggere “Confronti: Philip Marlowe secondo Hawks e Altman (Il grande sonno vs. Il lungo addio)”