Tra i molti elementi che differenziano i personaggi protagonisti dei film Marvel e quelli Dc c’è sicuramente la loro origine e il modo in cui sono trattati nel corso delle rispettive storie. In dieci anni di universi condivisi, quasi tutti i protagonisti dei film Marvel sono stati comuni esseri umani entrati in contatto con forze aliene, tecnologiche o soprannaturali che ne hanno condizionato la natura e il destino, donando loro grandi poteri e grandi responsabilità. Tony Stark è un milionario con l’armatura, Steve Rogers un ometto anemico potenziato da un siero sperimentale, Bruce Banner uno scienziato contaminato dalle radiazioni, Scott Land un criminale da quattro soldi dotato di una divisa, Stephen Strange un neurochirurgo istruito sulle arti magiche, e così via. Anche gli esseri più alieni rispetto all’umanità, come Thor o i Guardiani della Galassia, sono stati resi sempre umani, fin troppo umani, forse, come se non fossimo in grado di sopportare di essere messi in confronto con modelli così assolutamente perfetti rispetto a noi. Al contrario, la Dc, nel suo universo, sceglie di abbracciare la natura superiore dei suoi personaggi, e Aquaman segue proprio questo percorso, discostandosi nettamente da quello che è il modello di supereroe imposto dalla concorrenza e inconsciamente seguito da tutti.