Al cinema: Tenet, di Christopher Nolan (recensione espresso – no spoiler)

[Più che una recensione – per la quale in questo caso, più che mai, servirebbe una seconda visione – una serie di impressioni e riflessioni a caldo, rigorosamente in modalità no spoiler; anche perché fare spoiler di un film così, senza perdersi in almeno un paio di paginette (e senza perdere il lettore dopo poche righe), è davvero molto difficile…]

[1] Chissà cosa penserebbero i Lumière di Tenet. Del fatto che la loro intuizione – semplice, ma allora già geniale – illustrata in Demolition d’un mur, avrebbe potuto portare, oltre centoventi anni dopo, a quest’opera intricatissima e contorta, sicuramente avvincente, ma non di immediata comprensione.

Perché Tenet è un film che si divide tra un abstract che potrebbe tranquillamente sintetizzarsi in una ventina di parole, senza troppe difficoltà, e un intreccio che invece diventa estremamente complicato qualora si voglia tentare di scendere nei dettagli o illustrare come quella trama si dipana. Se mai ci fosse il bisogno di farlo.

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Speciale Oscar 2019: BlacKkKlansman, di Spike Lee

54849Negli ultimi due anni sono stati davvero in tanti, direi quasi sospettosamente tanti, a realizzare film ambientati nel passato che avessero come scopo reale quello di parlare dell’America contemporanea criticandone, in particolare, la politica del suo Presidente. Al coro si aggiunge ora la voce roboante di Spike Lee, che dirige un film potente come se ne vedono purtroppo pochi, dimostrando di avere ancora molto da dire e di sapere ancora molto bene come farlo. Come molti di quelli che l’hanno preceduto in quest’operazione, Lee guarda al passato per parlare del presente, scegliendo di raccontare un episodio forse minore della storia recente statunitense ma che gli apre infinite possibilità di polemica; e in BlacKkKlansman non se ne lascia scappare neanche una.

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