Su Netflix: Highwaymen – L’ultima imboscata, di John Lee Hancock

Vedere Kevin Costner con le rughe a raggiera attorno agli occhi fa un certo effetto a chi, come me, lo ha visto giovane, gigione e rampante sul grande schermo. Il sex symbol degli anni ’90, quello meno tormentato e più “classicamente hollywoodiano”, ora corricchia con i braccini alti e guardinghi (pronti a parare ogni fatale ruzzolone) e ha il fiatone; viste le parecchie similitudini con l’altro recente noir western targato Netflix, Hell or High Water – per ambientazione, tematica e, appunto, l’eroe anziano, là interpretato da un marmoreo Jeff Bridges – verrebbe da pensare che la regina dello streaming si sia affezionata alla figura del vecchio lupo spelacchiato che ritorna, per onore e senso del dovere, ad annusare le tracce sulla pista.

Continua a leggere “Su Netflix: Highwaymen – L’ultima imboscata, di John Lee Hancock”

contemporary stuff: A proposito di Schmidt, di Alexander Payne

about schmidt 3Mescolare dramma (umano) e commedia non è mai semplice. Ci sono le black comedy piuttosto che le commedie agrodolci, ma ci sono anche dei veri e propri ibridi, come quest’opera di Alexander Payne, vero esperto nel trattare soggetti altrui traendone sceneggiature non originali di grande spessore, come dimostrano i due Oscar vinti proprio in questa categoria (non però per About Schmidt, per il quale Payne si aggiudica – insieme a Jim Taylor – il Golden Globe per la miglior sceneggiatura).

Nel caso di questo suo terzo lungometraggio, il regista-sceneggiatore di Omaha si basa sul romanzo omonimo di Louis Begley, dipingendo un affresco crudo e diretto del fallimento della classe media americana, quella che si crogiola nel mito della produttività e della villetta con giardino, ma che quando giunge il momento dello showdown, della resa dei conti esistenziale, manifesta tutta la propria povertà sostanziale.

Continua a leggere “contemporary stuff: A proposito di Schmidt, di Alexander Payne”