touch of modern: Conan il barbaro, di John Milius

Fin dal primo articolo uscito su “L’ultimo Spettacolo” avevo già preso la decisione che prima o poi avrei parlato di questo film. E non avrei potuto fare altrimenti, perché fa parte delle opere che ho scelto di inserire nella mia scheda personale assieme a Blade Runner ed Hellzapoppin.

Restava, quindi, da definire due parametri: “in quale momento” e “in che modo”. In altre parole, il periodo adatto e con quale chiave di lettura avrei affrontato l’analisi di un film molto conosciuto e studiato.

Il “quando” è stato risolto scegliendo questo periodo, perché lo vidi per la prima volta una sera d’estate in un cinema all’aperto. Ero con alcuni amici e siamo rimasti tutti così favorevolmente impressionati dal film che ci siamo trattenuti nell’arena per assistere alla seconda proiezione.

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Un ricordo di Max von Sydow (in dieci ruoli memorabili)

È mancato domenica, all’età di novant’anni, l’attore svedese naturalizzato francese Max von Sydow, pseudonimo di Carl Adolf von Sydow. Un’icona del cinema del Novecento, apparso in un’ottantina di lungometraggi e due volte candidato al Premio Oscar.

Fu attore feticcio di Ingmar Bergman, con cui girò una dozzina di film, tra cui quello che lo ha consacrato nel panorama cinematografico mondiale: Il settimo sigillo. Ma Von Sydow ha recitato anche per registi italiani (Rosi, Zurlini) ed è probabilmente conosciuto anche dai più giovani per aver fatto, negli ultimi anni della sua carriera, una serie di apparizioni in ruoli di secondo piano di film di grande richiamo (tra gli altri, Minority Report, Shutter Island, Robin Hood, oltre al primo capitolo della terza trilogia di Star Wars).

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