Su Netflix: Don’t Look Up, di Adam McKay

Mancava praticamente solo la mia voce a unirsi al coro che ha accompagnato l’uscita di Don’t Look Up su Netflix, lodandolo o criticandolo aspramente a seconda di quanto ci si sia sentiti punti sul vivo dalla satira di Adam Mckay. Certamente non si tratta di un film leggero o da guardare passivamente mentre si elabora il pranzo di Natale, per cui ho molto messo in discussione, a posteriori, la scelta di vederlo a capodanno dal momento che sarebbe stato lecito inaugurare il 2022 con qualcosa di più positivo; visto però l’andamento che quest’anno ha già preso, non mi sembra così fuori luogo iniziarlo con un approfondito esame del perché facciamo tutti così irrimediabilmente schifo

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i nostri sondaggi: Meryl Streep compie 70 anni. Vota le sue migliori interpretazioni

È una delle più grandi attrici americane di sempre, probabilmente la più grande tra quelle viventi. Oggi compie 70 anni Mary Louise Streep, meglio nota come Meryl Streep, nata il 22 giugno del 1949 in New Jersey.

Tra le attrici più premiate di Hollywood, la Streep detiene il record di candidature ai Premi Oscar, ben 21 in totale (più di ogni altro attore o attrice nella storia del cinema) che l’hanno portata a vincere 3 statuette. Ai Golden Globe ha ricevuto 31 nomination, portandosi a casa ben 8 premi (più uno alla carriera).

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Speciale Oscar 2018: The Post, di Steven Spielberg

The-PostUtilizzando due termini ormai d’uso comune nel linguaggio cinematografico e televisivo, The Post può essere considerato uno spin off del Nixon di Oliver Stone e un prequel di Tutti gli uomini del presidente di Alan J. Pakula. La vicenda narrata all’interno del trentunesimo lungometraggio di Steven Spielberg (considerando soltanto quelli usciti per il grande schermo) è difatti inquadrata cronologicamente all’interno del primo mandato della presidenza di Richard Nixon ed è prodromica allo scoppio dello scandalo che porterà alle dimissioni di quest’ultimo per evitare l’impeachment, l’affaire Watergate, oggetto del film di Pakula e che viene citato nel finale della pellicola con una scelta stilistica che richiama quelle analoghe delle serie tv.

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touch of modern: Manhattan, di Woody Allen

manhattan-posterNew York era la sua città, e lo sarebbe sempre stata

C’è un fiore all’occhiello nella distribuzione cinematografica italiana; si chiama Il cinema ritrovato ed è un progetto a lungo termine di Cineteca Bologna iniziato nel 2013, mediante il quale vengono proiettati in sala capolavori del passato in versione finemente restaurata. Questo mese è toccato a un caposaldo del cinema metropolitano newyorkese, uno dei più grandi film usciti dalla mente di quel brillante, spiritoso, sarcastico, controverso, idiosincratico, geniale artista qual è Woody Allen. Sto parlando naturalmente del mitico Manhattan, atto d’amore verso la “city that never sleeps” con tutte le sue nevrosi da formicaio, città-simbolo dell’immaginario moderno col suo skyline profondamente americano amalgamato a scorci che hanno qualcosa di romanticamente europeo.

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