Su Netflix: Love and Monsters, di Michael Matthews

Di storie con un protagonista fifone che diventa l’eroe suo malgrado ok, ce ne sono a bizzeffe, sotto questo profilo niente di nuovo. Però dai, ci sono anche quei sentieri nel bosco che hai percorso mille volte, eppure ogni volta c’è qualcosa di magico e di diverso. No? Generalmente, la gioia di una ripetizione saporita mette insieme la nostra esigenza di gravitare attorno a una comfort-zone a quella di esplorare nuovi territori (del tipo: cerco un po’ d’Africa in giardino). Fatta questa premessa, dalla quale avrete facilmente intuito che tra i pregi di questo film non figura l’originalità del soggetto, ci chiediamo: quali potrebbero essere dunque gli ingredienti per rendere più sfiziosa la proverbiale “minestrina” del post-apocalittico sottogenere survival-comedy? Proviamo a stilare un elenco (scusate il plurale maiestatis, mi è sempre piaciuto).

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