Quell’assurda decina: #9 – Dogville, di Lars Von Trier

Correva l’anno 2003 quando Dogville viene presentato in concorso al Festival di Cannes. Lars Von Trier è reduce da una Palma d’Oro, vinta tre anni prima per Dancer in the Dark, e dalla fondazione del movimento Dogma 95 con cui, insieme all’amico regista Thomas Vinterberg, si proponeva di dare una scossa al cinema contemporaneo, con precise regole stilistiche e contenutistiche, formalizzate in un manifesto programmatico. Regole da cui gli stessi fondatori si discosteranno ben presto, rimanendo di fatto un esperimento effimero e incompiuto.

Se Idioti – sesto lungometraggio di Von Trier e secondo film del Dogma – rispettava quelle regole, già con Dancer in the Dark Von Trier se ne era di fatto discostato (e infatti il film non rientra nella continuity del Dogma). E fu un bene, c’è da dire, visto che con Dancer in the Dark Von Trier otterrà la ribalta internazionale, che probabilmente non avrebbe avuto rimanendo ancorato a quella forma di fondamentalismo registico.

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Al cinema: Aquaman, di James Wan

53659Tra i molti elementi che differenziano i personaggi protagonisti dei film Marvel e quelli Dc c’è sicuramente la loro origine e il modo in cui sono trattati nel corso delle rispettive storie. In dieci anni di universi condivisi, quasi tutti i protagonisti dei film Marvel sono stati comuni esseri umani entrati in contatto con forze aliene, tecnologiche o soprannaturali che ne hanno condizionato la natura e il destino, donando loro grandi poteri e grandi responsabilità. Tony Stark è un milionario con l’armatura, Steve Rogers un ometto anemico potenziato da un siero sperimentale, Bruce Banner uno scienziato contaminato dalle radiazioni, Scott Land un criminale da quattro soldi dotato di una divisa, Stephen Strange un neurochirurgo istruito sulle arti magiche, e così via. Anche gli esseri più alieni rispetto all’umanità, come Thor o i Guardiani della Galassia, sono stati resi sempre umani, fin troppo umani, forse, come se non fossimo in grado di sopportare di essere messi in confronto con modelli così assolutamente perfetti rispetto a noi. Al contrario, la Dc, nel suo universo, sceglie di abbracciare la natura superiore dei suoi personaggi, e Aquaman segue proprio questo percorso, discostandosi nettamente da quello che è il modello di supereroe imposto dalla concorrenza e inconsciamente seguito da tutti.

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Al cinema: Il sacrificio del cervo sacro, di Yorgos Lanthimos

locandinapg1C’è Colin Farrell con la barba briz, Steven, cardiochirugo ganzo. Si incontra, non si capisce perché, con un pischello con la faccia strana e butterata, Martin, il nasone; gli regala cose, per cui all’inizio è tipo “ah beh ma se lo inchiappetta. Bleah, ma ha 16 anni”; ma è una falsa pista, Martin è il figlio di un paziente morto a Steven. Il quale, vero dottore, ha i cashes, il macchinone, il villone e la famiglia perfetta, la Kidman come moglie e due figli perfeccheduecoglioni; Bob e Kim. Martin cerca di convincere Steven a sbattersi sua madre (che è Alicia Silvestone ma vecchia!), gli guarda i peli delle ascelle e altre cose da weirdo così. Again, non si sa perché, viene invitato a casa dei Perfetti, dove la Kim si innamora di lui.

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Al cinema: L’inganno, di Sofia Coppola

L'inganno 01Durante la Guerra Civile americana, in Virginia, un gruppo di donne rimaste in collegio nonostante la vicinanza dei combattimenti accoglie un caporale nordista – quindi, un nemico – ferito e bisognoso di cure. Questo è l’incipit dell’ultima fatica di Sofia Coppola, rifacimento dell’omonimo film del 1971 (La notte brava del soldato Jonathan nella traduzione italiana), a sua volta ispirato ad un romanzo.

L’inganno è stato premiato al festival di Cannes per la regia e ha al suo attivo un cast di tutto rispetto, capace da solo di incuriosire lo spettatore, così come l’ambientazione chiusa ed estremamente “femminile”, potenziale innesco di interessanti approfondimenti psicologici. Inoltre, ovviamente, c’è la curiosità del raffronto con il suo predecessore.  Continua a leggere “Al cinema: L’inganno, di Sofia Coppola”

I nostri sondaggi: Nicole Kidman, 50 anni e non sentirli. Vota le sue migliori interpretazioni

nicolekidmanIl tempo passa per tutti ma non sembra passare per Nicole Kidman, che oggi compie 50 anni! L’attrice australiana (ma nata nelle Hawaii, ad Honolulu) è stata, soprattutto nella seconda metà degli anni Novanta e nei primi anni Duemila, una vera e propria icona di Hollywood. La sua capacità di affrontare egregiamente ruoli drammatici è emersa soprattutto in una seconda fase della sua carriera, fino ad essere riconosciuta con l’attribuzione dell’Oscar come miglior attrice protagonista per l’interpretazione della scrittrice Virginia Woolf in The HoursContinua a leggere “I nostri sondaggi: Nicole Kidman, 50 anni e non sentirli. Vota le sue migliori interpretazioni”