Al cinema & Speciale Oscar 2019: Cold war, di Paweł Pawlikowski

Siamo in Polonia, nel 1949, e per terra c’è un sacco di fango ciac ciac. Il che già è tutto diverso dal trailer, insopportabile, con due tizi in abito da sera, lui che suona il piano e lei che canta, su basi jazz, ma languidamente. Ma è un processo, ci si arriva. Nel fango e nella pauta (sì, la PAUTA!) un direttore di coro sta cercando… il coro, letteralmente. Stanno mettendo insieme un gruppo folcloristico di giuovani che balli e canti le arie contadine. Fanno audizioni. Il  direttore è Wiktor, ha l’aria malinconica.

Nel coro entra Zula, una bella topa di cui si capisce e si dice che già tutti si innamorano. Partono le camporelle tra Wiktor e Zula, lei gli confessa che lo deve spiare (si sottende che Wiktor sia comunista, ma per chi sta sopra not enough). Il coro intanto è diventato una macchina da propaganda (probabilmente una Trabant), costretto a inframmezzare i canti di campagna a quelli sul grande leader Stalin, coi baffoni sullo sfondo.

Continua a leggere “Al cinema & Speciale Oscar 2019: Cold war, di Paweł Pawlikowski”

Speciale Oscar 2019: Opera senza autore, di Florian Henckel von Donnersmarck

Mi è capitato di citare Florian Henckel von Donnersmarck davanti a una ristretta compagine di gente mediamente acculturata, ancorché non cinefila. Ebbene, le espressioni sui visi dei miei interlocutori spaziavano da chi pensava che stessi parlando di un ministro di Bismarck, a chi invece era convinto che stessi facendo riferimento al colonnello della Wehrmacht che per poco non riuscì ad assassinare Hitler nel ‘44. In pochi conoscono infatti il regista di questo Opera senza autore, titolo oltremodo accurato sotto questo profilo.

Eppure è difficile che un nostro contemporaneo non abbia visto almeno una delle pellicole dirette da questo regista, che pure aveva girato – prima di Werk ohne Autor – soltanto due film.

Continua a leggere “Speciale Oscar 2019: Opera senza autore, di Florian Henckel von Donnersmarck”

Speciale Oscar 2019: Cafarnao, di Nadine Labaki

Nelle sale italiane, Cafarnao arriverà solo il 18 aprile, in definitivo D.O. (Dopo Oscar). Quello che possiamo fare, dunque, è fornire una

RULLO DI TAMBURI

fanta-recensione-approssimativa-e-non-troppo-affidabile del film, che da quando è uscito a Cannes ha seminato un bel po’ di guazzabuglio e quindi ci dà comunque di che discutere.

La trama è semplice: in un Libano sofferente, i genitori di Zain non si prendono alcuna cura del loro bambino e della sorellina 11enne di lui. Del piccolo non sanno manco la data di nascita, della seconda sanno solo di volerla dare in sposa a un uomo adulto che, incurante del suo fisico abbozzato e ancora inadeguato, la metterà incinta. La bella bambina morirà di emorragie da parto mentre il fratellino, esausto della povertà, della noncuranza e dell’analfabetismo emotivo dei suoi genitori deciderà di scappare a vivere con una prostituta e il suo bimbo neonato.

Continua a leggere “Speciale Oscar 2019: Cafarnao, di Nadine Labaki”

Al cinema & Speciale Oscar 2019: Green book, di Peter Farrelly

Un nero raffinato pianista che wow e un grezzo elettore grillino dalle mani grosse e il cuore grande, in viaggio per l’America di quando i nigga li gonfiavano di botte, impareranno a conoscersi e rispettarsi e amicizia e bla. Ecco, questo è tutto il film, e lo si poteva dire dopo aver visto il trailer. E nemmeno tutto eh! Metà.

Al netto di questa mia polemica sulla prevedibilità dei film – da un lato mi sono reso conto che ormai i film che trovo belli sono quelli che un po’ di stupore lo tirano fuori, dall’altro che sono un cagacazzo, e o sto zitto sempre o ho da ridire su tutto, c’est pourquoi finisce che nessuno mi sopporta :/

Continua a leggere “Al cinema & Speciale Oscar 2019: Green book, di Peter Farrelly”

Al cinema & Speciale Oscar 2019: Roma, di Alfonso Cuarón

Untitled design (4)

PAGELLA

Bianco e nero: ****

Qualità media del maschio adulto: **

Importanza dell’acqua: ****

Ricerca dell’Oscar alla regia: *******

In notevole ritardo sulla tabella di marcia cinematografica, sono andata a vedere Roma di Alfonso Cuarón.

Ora, al di là del fatto che ci ho messo 2 ore di film e un giro su Wikipedia a capire perché il film si intitola Roma (ve la facilito: è il nome del quartiere dove vive la famiglia protagonista), per il resto non staremo a discutere del fatto che ci sono ottime possibilità che Cuarón vinca come Miglior Film, nonché la semi-certezza che vinca come Miglior Film Straniero.

Continua a leggere “Al cinema & Speciale Oscar 2019: Roma, di Alfonso Cuarón”

Al cinema & Speciale Oscar 2019: La favorita, di Yorgos Lanthimos

Che dietro La favorita non ci sia la mano di Efthymis Filippou, storico screenwriter di Lanthimos, si intuisce già dopo un quarto d’ora in cui non accade nulla di inquietante o stravolgente. La sceneggiatura, per quanto ben scritta, non regala infatti alcun agguato viscerale e procede spedita mescolando dramma e tradizione (e un pizzico di humour). Del resto Lanthimos non poteva continuare a prendere a schiaffoni gli spettatori ad ogni suo nuovo film (anche se c’è chi l’ha fatto e continua a farlo) e con La favorita il regista greco cambia decisamente registro, narrando l’intrigante e avvincente – ma niente affatto sconvolgente – disputa tra due ciniche primedonne che si contendono il favore della regina Anna d’Inghilterra nei primi anni del diciottesimo secolo.

Continua a leggere “Al cinema & Speciale Oscar 2019: La favorita, di Yorgos Lanthimos”

Speciale Oscar 2019: A Star is Born, di Bradley Cooper

54058A me piace moltissimo Lady Gaga, fin dal momento del suo debutto avvenuto ormai quasi dieci anni fa. Dal basso della mia bovina ignoranza sull’argomento “musica” mi sembra che abbia una voce meravigliosa e che sia riuscita a ritagliarsi uno stile perfettamente riconoscibile e molto accattivante, almeno per me; mi diverto sempre molto a guardare i suoi video, che riservano sempre qualche sorpresa soprattutto per il suo stile istrionico e perennemente sopra le righe, e in macchina canto sempre ad alta voce le sue canzoni quando passano dall’iPod. Poi è arrivato American Horror Story: Hotel, un paio di anni fa, e sono gelato. La quinta stagione della serie tv presentava, tra le altre cose, il debutto attoriale di Lady Gaga, che ho visto recitare male come poche altre persone nella vita. Questo dovrebbe spiegare come mai io fossi così combattuto nel momento in cui è stato rivelato che la cantante avrebbe interpretato il ruolo da protagonista in A Star is Born, debutto anche di Bradley Cooper dietro la macchina da presa. Però, vuoi la verità? Secondo me è stata bravissima.

Continua a leggere “Speciale Oscar 2019: A Star is Born, di Bradley Cooper”

Al cinema & Speciale Oscar 2019: Vice – L’uomo nell’ombra, di Adam McKay

Con buona pace dei latinisti e dei puristi, iniziamo col dire che il titolo va pronunciato vais, altrimenti si perde il doppio senso di una parola che in inglese significa contemporaneamente vice e vizio. Non che Dick Cheney, il personaggio immortalato in questa pellicola di Adam McKay, avesse particolari vizi. O almeno: ne aveva uno soltanto, ma bello grosso. Il potere. Tanto che era pronto a dire di no alla vicepresidenza degli Stati Uniti perché ritenuto un ruolo poco prestigioso. Più o meno come uno direbbe no all’invito ad una festa di compleanno di un cugino di terzo grado.

Ma il buon Dick aveva intuito che quello non sarebbe stato un ruolo da vicepresidente come gli altri. Strette di mano, tagli di nastro alle inaugurazioni. Lì si trattava di fare il vice di George W. Bush, uno che a malapena ti sa fare la O col bicchiere.

Continua a leggere “Al cinema & Speciale Oscar 2019: Vice – L’uomo nell’ombra, di Adam McKay”

Speciale Oscar 2019: BlacKkKlansman, di Spike Lee

54849Negli ultimi due anni sono stati davvero in tanti, direi quasi sospettosamente tanti, a realizzare film ambientati nel passato che avessero come scopo reale quello di parlare dell’America contemporanea criticandone, in particolare, la politica del suo Presidente. Al coro si aggiunge ora la voce roboante di Spike Lee, che dirige un film potente come se ne vedono purtroppo pochi, dimostrando di avere ancora molto da dire e di sapere ancora molto bene come farlo. Come molti di quelli che l’hanno preceduto in quest’operazione, Lee guarda al passato per parlare del presente, scegliendo di raccontare un episodio forse minore della storia recente statunitense ma che gli apre infinite possibilità di polemica; e in BlacKkKlansman non se ne lascia scappare neanche una.

Continua a leggere “Speciale Oscar 2019: BlacKkKlansman, di Spike Lee”