Correva l’anno 2003 quando Dogville viene presentato in concorso al Festival di Cannes. Lars Von Trier è reduce da una Palma d’Oro, vinta tre anni prima per Dancer in the Dark, e dalla fondazione del movimento Dogma 95 con cui, insieme all’amico regista Thomas Vinterberg, si proponeva di dare una scossa al cinema contemporaneo, con precise regole stilistiche e contenutistiche, formalizzate in un manifesto programmatico. Regole da cui gli stessi fondatori si discosteranno ben presto, rimanendo di fatto un esperimento effimero e incompiuto.
Se Idioti – sesto lungometraggio di Von Trier e secondo film del Dogma – rispettava quelle regole, già con Dancer in the Dark Von Trier se ne era di fatto discostato (e infatti il film non rientra nella continuity del Dogma). E fu un bene, c’è da dire, visto che con Dancer in the Dark Von Trier otterrà la ribalta internazionale, che probabilmente non avrebbe avuto rimanendo ancorato a quella forma di fondamentalismo registico.
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