Touch of modern: I Gemelli, di Ivan Reitman

[In occasione dei 75 anni del mitico Arnold Schwarzenegger, che si festeggeranno il 30 luglio, vi proponiamo alcune recensioni di suoi film più o meno noti]

Prima di conoscere Arnold Schwarzenegger per i suoi film d’azione, per Terminator, per Predator, per Conan e tutti i suoi altri ruoli più iconici e famosi, l’ho conosciuto con le sue commedie; che sono la parte minoritaria e generalmente meno memorabile della sua filmografia, lo ammetto, ma ero piccolo ed erano tutto ciò che di suo mi era concesso vedere, e proprio per questo motivo ho scelto di celebrare la figura dell’attore con quella che è la sua commedia di maggior successo, I Gemelli, diretto da Ivan Reitman e in cui il nostro recita al fianco di Danny DeVito. È indubbiamente stato una scommessa per tutti questo film, uno di quei progetti che può solo andare in due modi: o straordinariamente bene o disastrosamente male. Il risultato al botteghino ha premiato tutti i coinvolti, soprattutto Schwarzenegger che, oltre a ottenere il più alto pagamento della sua carriera, ha anche saputo dimostrare di potersi svincolare dal typecasting e dimostrare la sua versatilità.

Julius (Arnold Schwarzenegger) e Vincent (Danny DeVito) sono fratelli gemelli frutto di un esperimento scientifico: sei uomini straordinari hanno donato il proprio DNA, che è stato poi mescolato per ottenere il bambino perfetto. Inaspettatamente, però, oltre al wonder child Julius è nato anche Vincent, il quale ha ottenuto solo gli scarti del DNA; separati subito dopo la nascita, e dichiarati morti alla madre Mary Ann (Bonnie Bartlett), Julius è stato allevato dal dottor Werner in una struttura su un’isola del Pacifico che ne ha sviluppato il corpo e l’intelligenza, mentre Vincent, dopo una turbolenta infanzia in orfanotrofio, vive di espedienti e truffe. Il giorno del suo 35esimo compleanno, il dottor Werner confessa a Julius l’esistenza di Vincent, e l’uomo parte per Los Angeles deciso a ricongiungersi con il fratello perduto.

Spensierato, ingenuo e a tratti sciocco, I Gemelli è un film che basa la sua riuscita e il suo successo sulla sua stravagante premessa e gioca con il suo formato da buddy comedy divertendosi a inserire la malassortita coppia protagonista nelle situazioni più disparate. Julius e Vincent sono due personaggi agli antipodi, ingenuo e candido il primo, scaltro e approfittatore il secondo, e la maggior parte delle gag del film scaturiscono proprio dalla loro contrapposizione e dalla convivenza tra i due protagonisti. Se DeVito non è particolarmente una sorpresa, dal momento che nel 1988 aveva già abbondantemente dimostrato il suo talento comico in una filmografia già di tutto rispetto, a stupire è proprio Schwarzenegger con la sua recitazione sicuramente caricaturale ma con la quale dimostra di sapersi anche non prendere sul serio e anzi, sfruttare l’elemento che lo aveva reso celebre a livello globale, vale a dire il suo corpo da culturista, come elemento comico interpretando il ruolo di un gigante buono e un po’ svanito. Tutto ciò che, prima, era usato per suscitare timore, come la sua stazza e la sua forza, qui è volto in commedia in una sorta di parodia della figura che di lui si era cristallizzata nell’immaginario comune, operazione a cui l’attore si presta con tutto sé stesso senza mai paura di apparire ridicolo o sciocco.

Ivan Reitman, a questo punto, è già sufficientemente esperto nel suo lavoro da saper arricchire il suo film con una serie di storyline secondarie che, invece di sviare l’attenzione dal punto cruciale, ossia il rapporto tra Julius e Vincent, la esaltano mentre arricchiscono I Gemelli di sapori molto diversi tra loro. Ecco allora che la presenza di Linda (Chloe Webb) e Marnie (Kelly Preston) offre la possibilità di esplorare un lato più romantico dei personaggi, mentre la vicenda thriller in cui Vincent finisce coinvolto movimenta tutta la narrazione introducendo una serie di villain che i nostri eroi sono chiamati a battere. Sono elementi diversissimi tra loro, ma che riescono a mescolarsi sorprendentemente bene grazie al tono scanzonato con cui ogni linea narrativa è affrontata, che si tratti dell’inesistente vita amorosa di Julius o le macchinazioni di Vincent per raggirare il gangster di turno senza finire ammazzato. Il risultato è una commedia che, in un minutaggio tutto sommato contenuto, sembra raccontare tantissimo, soprattutto dei suoi personaggi, costantemente al centro dell’attenzione del regista.

Proprio Vincent e Julius sono, naturalmente, il cuore del film, il singolo elemento che deve funzionare per garantirne il successo; e che funziona, sia nelle scene comiche che in quelle più toccanti. I Gemelli è il racconto, al tempo stesso farsesco e drammatico, del ricongiungimento tra due fratelli perduti e della loro scoperta di avere una famiglia e un’appartenenza, delle radici su cui costruire la propria identità. Tra i due è Vincent a offrire l’esperienza più commovente: cresciuto senza affetto e abituato a cavarsela da solo, la scoperta di avere un fratello e una madre ha su di lui l’effetto di un’epifania che lo convince, finalmente, di meritare l’amore di una famiglia e lo porta a voler essere una versione migliore di sé stesso, aiutando il fratello e decidendosi finalmente a sposare Linda. L’evoluzione del personaggio è molto semplice e prevedibile, ma nonostante questo riesce a essere genuinamente tenero nel momento in cui il legame con Julius diventa di genuino e disinteressato affetto, portandolo ad assumere, nonostante la discrepanza nelle loro proporzioni, il ruolo del fratello maggiore che guida il minore, cresciuto sotto una campana di vetro e senza alcuna reale esperienza del mondo. È in questo momento che il film raggiunge veramente il suo scopo, nel momento in cui la connessione tra due personaggi così diversi si fa viva e reale portandoci a ritrovarci nel loro rapporto e nell’esperienza della loro ritrovata fraternità.

I Gemelli, se non dalla critica, è stato molto amato fin da subito dal pubblico, e non è difficile capirne il motivo. Vivace e divertente, può contare su un cast accattivante, una serie di situazioni genuinamente divertenti e una trama molto articolata che, tuttavia, non perde mai di vista il cuore del suo discorso. Arnold Schwarzenegger vince anche questa scommessa, e da questo momento saranno diverse le occasioni in cui tornerà alla commedia, sebbene con risultati altalenanti: nel 1990 e nel 1994 lavorerà nuovamente con Ivan Reitman in, rispettivamente, Un Poliziotto alle Elementari e Junior, quest’ultimo nuovamente al fianco di Danny DeVito, mentre nel 1996 è il turno della commedia natalizia Una Promessa è una Promessa; Batman & Robin, nel 1997, chiude questo decennio così eclettico nella carriera dell’attore, che dopo aver vestito i panni di Mr. Freeze nel controverso film di Joel Schumacher ritorna prepotentemente al cinema d’azione che lo ha reso celebre in tutto il mondo e per cui è ancora oggi universalmente noto.

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The Twins (USA, 1988, 105′)

Regia: Ivan Reitman

Sceneggiatura: William Davies, William Osborne, Timothy Harris, Herschel Weingrod

Fotografia: Andrzej Bartkowiak

Musiche: George Delerue, Randy Edelman

Interpreti principali: Arnold Schwarzenegger (Julius Benedict), Danny DeVito (Vincent Benedict), Kelly Preston (Marnie Mason), Chloe Webb (Linda Mason), Bonnie Bartlett (Mary Ann Benedict).

5 pensieri riguardo “Touch of modern: I Gemelli, di Ivan Reitman

  1. Da bambina non ne perdevo un passaggio televisivo, lo adoravo. Ora, dopo trent’anni senza guardarlo, se dicessi che però ricordo più di qualche fotogramma sparso mentirei…

    1. Ci sono tanti film che da piccolo guardavo in loop e di cui, adesso, non ricordo quasi più niente: qualche settimana fa ho rivisto Corto Circuito, che da bambino mi piaceva tantissimo, ma è stata come una visione nuova visto che al di là del design del robottino non mi ricordavo nulla!
      Comunque la soluzione è molto semplice, e anche divertente: urge rispolverare il film e riguardarlo il prima possibile!

  2. Anche io come te sono cresciuta con le commedie di Arnold (questa e Un Poliziotto alla Elementari) prima di scoprirlo come eroe d’azione. Sono molto affezionata a I Gemelli, ancora oggi lo trovo esilarante e se passa in tv non posso non vederlo. Bella recensione!

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