Al cinema: Mission: Impossible – Fallout, di Christopher McQuarrie

locandinaC’era una volta il cinema dinamico, su cui avevo fatto una tesi. Di laurea eh, ma piccola, di estetica. Non so di chi fosse l’idea, né ricordo i film, ma era tutto sviluppato dal parallelismo tra il precipitare dinamico della guerra, soprattutto a partire dai conflitti del ‘900, descritto da Paul Virilio (questi filosofi francesi hanno sempre dei nomi assai fighi, n’est-ce pas?) e il corrispettivo cinematografico. Ricordo solo di averci messo A 30 secondi dalla fine di Konchalovskji, e chissà quali altre stronzate. Era bello perché infilavo un po’ quel che cazzo mi pareva, dall’Arrivo del treno alla stazione in su. Tout ceci per dire che qui sta Tom Cruise che corre per più di due ore. Quando non corre o picchia o è picchiato, variazioni quando gli sparano. Ogni tanto spara pure lui, ma è molto di più il tempo in cui gli sparano. C’è una trama, ma è del tutto superflua, o appunto, fluida, e cascata come scroscia una.

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Cronache semiserie dal TFF, parte seconda (con la top 15 dei film di Brian De Palma del periodo 1983-2012)

brian de palma 13Questa volta sarò breve nell’introduzione, lo prometto. E andremo subito al sodo, ossia alla seconda parte della classifica dei migliori film di Brian De Palma (la top 15 più recente, quella del periodo 1983-2012). Però questi due aneddoti ve li devo raccontare, visto che riguardano un film presente proprio in questa classifica. Entrambi hanno a che fare con il tema dei sottotitoli, di cui peraltro avevo già parlato nella prima parte di queste cronache dedicate al 35° Torino Film Festival. Per uno di questi aneddoti dovrò peraltro abbandonare la pudicizia che mi contraddistingue, ma la cosa andava raccontata, fidatevi.

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touch of modern: Nato il quattro luglio, di Oliver Stone

nato il 4luglioDei poco più di sessanta lungometraggi che parlano della guerra in Vietnam, Born on the Fourth of July si colloca nel quartile più recente, essendo uscito sul finire del 1989, al termine di un lustro in cui si erano contati ben 24 film che affrontavano il tema del conflitto nello Stato indocinese. Lo stesso Oliver Stone, soltanto tre anni prima, aveva girato un altro film sul Vietnam, Platoon, che aveva avuto un grande successo di critica e di pubblico (oltre a vincere quattro Oscar, tra cui miglior film e miglior regia). E ne farà un altro nel 1993, Tra cielo e terra, completando quella che viene considerata una trilogia. Il regista newyorkese aveva peraltro esordito dietro la macchina da presa proprio con un cortometraggio sul Vietnam, girato nel 1971, pochi anni dopo il suo rientro da quei luoghi in cui egli stesso aveva combattuto. Continua a leggere “touch of modern: Nato il quattro luglio, di Oliver Stone”

I nostri sondaggi: Nicole Kidman, 50 anni e non sentirli. Vota le sue migliori interpretazioni

nicolekidmanIl tempo passa per tutti ma non sembra passare per Nicole Kidman, che oggi compie 50 anni! L’attrice australiana (ma nata nelle Hawaii, ad Honolulu) è stata, soprattutto nella seconda metà degli anni Novanta e nei primi anni Duemila, una vera e propria icona di Hollywood. La sua capacità di affrontare egregiamente ruoli drammatici è emersa soprattutto in una seconda fase della sua carriera, fino ad essere riconosciuta con l’attribuzione dell’Oscar come miglior attrice protagonista per l’interpretazione della scrittrice Virginia Woolf in The HoursContinua a leggere “I nostri sondaggi: Nicole Kidman, 50 anni e non sentirli. Vota le sue migliori interpretazioni”

Al cinema: La mummia, di Alex Kurtzman

La mummia 01Quella degli universi cinematografici è una moda che impazza ormai nel mondo del grande schermo. Alcuni sono ben noti, come i fumettoni di Marvel e DC, ma c’è anche quello definito MonsterVerse (su Godzilla, King Kong e compagnia bella). La Universal,  quindi, ci prova a sua volta rispolverando un tema vetusto come quello dei mostri che – dagli anni Trenta agli anni Cinquanta – caratterizzarono numerose sue produzioni horror a budget contenuto. E’ un rispolvero in grande stile, con un certo numero di star già ingaggiate o previste in futuro e un tripudio di effetti speciali. La mummia è il primo di questo previsto Dark Universe e, per forza di cose, è quanto mai lontano dall’originale del 1932, non solo cronologicamente (e non ha nulla a che fare con l’omonimo del 1999, benché ne sia considerato un reboot). Continua a leggere “Al cinema: La mummia, di Alex Kurtzman”