touch of modern: Conan il Barbaro, di John Milius

[In occasione dei 75 anni del mitico Arnold Schwarzenegger, che si festeggeranno il 30 luglio, vi proponiamo alcune recensioni di suoi film più o meno noti]

Fin dal primo articolo uscito su “L’ultimo Spettacolo” avevo già preso la decisione che prima o poi avrei parlato di questo film. E non avrei potuto fare altrimenti, perché fa parte delle opere che ho scelto di inserire nella mia scheda personale assieme a Blade Runner ed Hellzapoppin.

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Touch of modern: I Gemelli, di Ivan Reitman

[In occasione dei 75 anni del mitico Arnold Schwarzenegger, che si festeggeranno il 30 luglio, vi proponiamo alcune recensioni di suoi film più o meno noti]

Prima di conoscere Arnold Schwarzenegger per i suoi film d’azione, per Terminator, per Predator, per Conan e tutti i suoi altri ruoli più iconici e famosi, l’ho conosciuto con le sue commedie; che sono la parte minoritaria e generalmente meno memorabile della sua filmografia, lo ammetto, ma ero piccolo ed erano tutto ciò che di suo mi era concesso vedere, e proprio per questo motivo ho scelto di celebrare la figura dell’attore con quella che è la sua commedia di maggior successo, I Gemelli, diretto da Ivan Reitman e in cui il nostro recita al fianco di Danny DeVito. È indubbiamente stato una scommessa per tutti questo film, uno di quei progetti che può solo andare in due modi: o straordinariamente bene o disastrosamente male. Il risultato al botteghino ha premiato tutti i coinvolti, soprattutto Schwarzenegger che, oltre a ottenere il più alto pagamento della sua carriera, ha anche saputo dimostrare di potersi svincolare dal typecasting e dimostrare la sua versatilità.

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touch of modern: Atto di forza, di Paul Verhoeven

[In occasione dei 75 anni del mitico Arnold Schwarzenegger, che si festeggeranno il 30 luglio, vi proponiamo alcune recensioni di suoi film più o meno noti]

Quando recita in Total Recall, Arnold Schwarzenegger è nel pieno del suo tentativo di conversione dai ruoli pseudo-seriosi e drammatici della prima parte della sua carriera, esplosa con Terminator e consacrata dai cult anni Ottanta di Commando e Predator.

Nella filmografia dell’attore di origine austriaca, Atto di forza è infatti racchiuso tra due commedie pure, le prime due che Schwarzy girerà con Ivan Reitman: I gemelli e Un poliziotto alle elementari. E proprio in Atto di forza le istanze della commedia si rilevano con facilità, nonostante il film sia evidentemente ascrivibile al genere della fantascienza, ma di quella fantascienza scanzonata e semiseria che infarcisce lo script di battute e momenti faceti.

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Al cinema: Elvis, di Baz Luhrmann

Non sapevo bene cosa aspettarmi entrando in sala per vedere Elvis, se non che queste aspettative puntavano quasi tutte verso il basso. Come ripeto spesso, io sono molto ignorante in fatto di musica e anche su Elvis Presley la mia conoscenza si limita quasi esclusivamente al sentito dire e ai brani universalmente più famosi, per cui un biopic su di lui non era esattamente in cima alle mie priorità; se aggiungiamo che avevo già visto il protagonista, Austin Butler, solo in quella schifezza di The Shannara Chronicles ero già pronto a metterci una pietra sopra. Come spesso accade, però, sono stati i nomi ad attirarmi, in questo caso Baz Luhrmann e Tom Hanks; così ho ceduto, l’ho visto ed è stato… diciamo che è stato diverso da quello che mi aspettavo.

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touch of modern: Clerks – Commessi, di Kevin Smith

Dante Hicks (Brian O’Halloran) lavora presso il “Quick Stop Groceries”, una modesta drogheria di Leonardo, un paesino del New Jersey (USA). Nonostante sia il suo giorno di riposo e abbia in progetto una partita ad hockey su prato, il suo datore di lavoro l’ha chiamato al telefono per chiedergli di coprire il turno di un altro dipendente. Dante non ha scelta e accetta con riluttanza di recarsi al posto di lavoro.

Non si tratta dell’unico imprevisto della giornata, perché appena giunge davanti alla drogheria si accorge che i lucchetti delle serrande sono stati riempiti con la gomma da masticare; può soltanto aprire la porta del negozio ed attaccare sulla saracinesca un foglio dove ha scritto con lucido da scarpe la frase: “Ti assicuro: siamo aperti!”.

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Al cinema: Animali Fantastici – I Segreti di Silente, di David Yates

C’era del dubbio, nella mia testa, se andare a vedere Animali Fantastici – I Segreti di Silente, e per diverso tempo sono stato più indirizzato verso il no: a me I Crimini di Grindelwald, nonostante le evidenti assurdità di trama, non aveva fatto schifo come a tutto il mondo, ma le notizie sempre meno allettanti sulla difficilissima produzione del terzo capitolo avevano smorzato anche quello che restava del mio fioco entusiasmo, e ormai non mi aspettavo altro che un fallimento. Poi, di punto in bianco, mi hanno chiesto di andare al cinema il giorno di Pasqua e ho pensato “ma sì, dai, vediamo cosa ne è venuto fuori”. Quello che ne è venuto fuori è un film che passa due ore e mezza a cercare di mettere pezze su tutto quello che ha combinato il capitolo precedente: qualcosa viene salvato, qualcosa no, qualcosa te lo fai andare bene, qualcos’altro rimane monco, e alla fine ci si appiccica un bel finale posticcio nell’eventualità – piuttosto concreta, in realtà – di un boicottaggio e di un nuovo flop. 

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Oscar 2022: le nostre previsioni

E anche quest’anno siamo giunti a uno degli appuntamenti più controversi e più attesi della stagione, almeno per quanto riguarda la celebrazione dell’annata cinematografica (o per meglio dire l’autocelebrazione hollywoodiana della stessa, solo di recente apertasi maggiormente a istanze non anglofone anche per le categorie principali).

La notte degli Oscar è alle porte e quest’anno abbiamo rispolverato la vecchia usanza di provare a giocare un pochettino con i pronostici.

Per tener conto di quelli che sono anche i nostri gusti personali, talvolta il pronostico puro e semplice (vincerà) sarà affiancato da un’espressione soggettiva di preferenza (vorrei che vincesse).

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Al cinema: Licorice Pizza, di Paul Thomas Anderson

Quando dici P.T. Anderson dici uno dei registi più apprezzati dai cinefili contemporanei. Da cui l’hype per un film come Licorice Pizza, forse il più atteso del primo semestre di quest’anno, almeno per quanto riguarda il cinema d’autore anglo-americano.

Spostare l’asticella sempre più in alto è difficile innanzitutto per lo stesso regista, atteso al varco dopo un capolavoro come Il filo nascosto e dopo aver dimostrato di saper spaziare abilmente tra temi, ambientazioni, periodi storici.

Licorice Pizza è innanzitutto un film straordinario dal punto di vista registico, girato magnificamente pressoché in ogni sequenza. A partire da quella iniziale in cui vengono presentati i due ottimi protagonisti, una slanciatissima (e lanciatissima) Alana Haim e il figlio di Philip Seymour Hoffman, Cooper, che di questo passo si toglierà ben presto l’etichetta non sempre così piacevole di figlio d’arte per consacrarsi quale giovane promessa del panorama attoriale maschile americano.

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Al cinema: Da sempre, di Giovanni Bufalini

È il 1263 e il Vescovo di Orvieto, scortato da un Messere, deve portare ad Orvieto le Sacre Reliquie del Miracolo Eucaristico di Bolsena. Il percorso è breve ma un oscuro Mendicante vuole impedire in ogni modo che i due giungano alla meta. E, come non bastasse, a rendere ancora più incerto il viaggio, nelle campagne infuria la peste. Ovviamente Vescovo e Messere giungeranno a destinazione, ma non senza qualche problema; da questo miracoloso evento nascerà il Duomo e, in tempi più recenti, il Corteo Storico di Orvieto, simbolo stesso della città, dei suoi cittadini.

È il 2020 e a Orvieto, ma non solo, la pandemia ha bloccato ogni attività, compreso il Corteo Storico che dal 1951 non aveva mancato un appuntamento. Eppure, qualcuno non si è arreso, c’è chi ha scelto di raccontare questo periodo, senza alcuna retorica.

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