Al cinema: Elvis, di Baz Luhrmann

Non sapevo bene cosa aspettarmi entrando in sala per vedere Elvis, se non che queste aspettative puntavano quasi tutte verso il basso. Come ripeto spesso, io sono molto ignorante in fatto di musica e anche su Elvis Presley la mia conoscenza si limita quasi esclusivamente al sentito dire e ai brani universalmente più famosi, per cui un biopic su di lui non era esattamente in cima alle mie priorità; se aggiungiamo che avevo già visto il protagonista, Austin Butler, solo in quella schifezza di The Shannara Chronicles ero già pronto a metterci una pietra sopra. Come spesso accade, però, sono stati i nomi ad attirarmi, in questo caso Baz Luhrmann e Tom Hanks; così ho ceduto, l’ho visto ed è stato… diciamo che è stato diverso da quello che mi aspettavo.

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Fly Me to the Moon: #6 – Apollo 13, ovvero: quando la Luna iniziava a stufare, ecco l’incidente che risolleva la suspense

La frase non era nemmeno quella.

Cambia il tempo verbale… cosa vuoi che sia?

Eppure, messa in quel modo, contribuisce a generare un maggior pathos rispetto a quella originale.

Sono passate 55 ore e 55 minuti da quando l’Apollo 13 è partito da Cape Canaveral, alle 2:13 del pomeriggio dell’11 aprile 1970.

Jack Swigert, uno dei membri dell’equipaggio, si rivolge al controllo missione: “Okay, Houston, we’ve had a problem here“.

Passano 8 secondi: “This is Houston. Say again please“.

Al che interviene il comandante della missione, il capitano Jim Lovell: “Houston, we’ve had a problem. We’ve had a main B bus undervolt

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Speciale Oscar 2018: The Post, di Steven Spielberg

The-PostUtilizzando due termini ormai d’uso comune nel linguaggio cinematografico e televisivo, The Post può essere considerato uno spin off del Nixon di Oliver Stone e un prequel di Tutti gli uomini del presidente di Alan J. Pakula. La vicenda narrata all’interno del trentunesimo lungometraggio di Steven Spielberg (considerando soltanto quelli usciti per il grande schermo) è difatti inquadrata cronologicamente all’interno del primo mandato della presidenza di Richard Nixon ed è prodromica allo scoppio dello scandalo che porterà alle dimissioni di quest’ultimo per evitare l’impeachment, l’affaire Watergate, oggetto del film di Pakula e che viene citato nel finale della pellicola con una scelta stilistica che richiama quelle analoghe delle serie tv.

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Cronache semiserie dal TFF, parte seconda (con la top 15 dei film di Brian De Palma del periodo 1983-2012)

brian de palma 13Questa volta sarò breve nell’introduzione, lo prometto. E andremo subito al sodo, ossia alla seconda parte della classifica dei migliori film di Brian De Palma (la top 15 più recente, quella del periodo 1983-2012). Però questi due aneddoti ve li devo raccontare, visto che riguardano un film presente proprio in questa classifica. Entrambi hanno a che fare con il tema dei sottotitoli, di cui peraltro avevo già parlato nella prima parte di queste cronache dedicate al 35° Torino Film Festival. Per uno di questi aneddoti dovrò peraltro abbandonare la pudicizia che mi contraddistingue, ma la cosa andava raccontata, fidatevi.

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Confronti: La signora omicidi vs. Ladykillers

The_Ladykillers 4L’idea di William Rose è di quelle destinate ad entrare nella storia dei soggetti cinematografici: una banda di malviventi decide di sfruttare un’anziana e gentile signora inglese – un po’ mitomane, tanto che le sue continue denunce non vengono più prese in considerazione dalla polizia – per compiere una rapina sensazionale alla vicina stazione ferroviaria. Per farlo, il professor Marcus, il capo della banda, prende in affitto una delle stanze che la vecchietta, ormai vedova, ha deciso di dare in locazione, e chiede alla stessa se nella sua casa potrà esercitarsi con il quintetto d’archi in cui suona. Uno stratagemma studiato per pianificare e mettere a segno il colpo, ovviamente, ma che darà adito ad una serie di coloriti equivoci casalinghi.

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Confronti: 5 film sulla seconda guerra mondiale nel Canale della Manica (aspettando Dunkirk)

aspettando dunkirk 0Sale l’attesa per Dunkirk, il film di Christopher Nolan che tra 5 giorni uscirà nelle sale italiane, dopo essere sbarcato nei cinema di mezzo mondo già nel mese scorso (del perché di questo delay ne abbiamo parlato qui). Un film attesissimo, sia per il regista che lo ha confezionato, ormai diventato un autore di culto, sia perché narra di alcune vicende della seconda guerra mondiale relativamente poco conosciute ma estremamente importanti. Continua a leggere “Confronti: 5 film sulla seconda guerra mondiale nel Canale della Manica (aspettando Dunkirk)”

Confronti: Sully vs. Flight, due quasi disastri aerei e la criminalizzazione dell’eroe

sully vs flightI temi dello scampato disastro aereo e del comandante eroe messo sulla graticola sono tornati di recente alla ribalta con Sully, che ha avuto un discreto successo di pubblico non soltanto negli Stati Uniti (dove i fatti da cui il film è tratto erano ancora ben vivi nella memoria degli americani). Il merito del successo internazionale di questa pellicola è dovuto anche (o forse soprattutto) ai grandi nomi schierati dietro e davanti alla macchina da presa (rispettivamente, Clint Eastwood e Tom Hanks). Sully ha portato subito alla memoria un film uscito quattro anni prima, a causa di una sceneggiatura che ha con esso diverse analogie: il riferimento va a Flight, pellicola del 2012 di Robert Zemeckis.

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