Siamo dunque giunti sul gradino più alto del podio. Molti di voi avranno probabilmente già intuito – quanto meno per differenza – qual è il film che si è aggiudicato la palma di miglior pellicola di fantascienza secondo lo staff de L’ultimo Spettacolo. Quel che possiamo dire, prima di svelare il titolo a coloro che invece non lo avessero capito, è che il film in questione si è classificato al primo posto con un discreto margine sul secondo classificato, Blade Runner, di cui abbiamo parlato la settimana scorsa. E del resto l’opera in questione è risultata al primo posto della top20 personale di tre su cinque degli autori del blog (incluso il sottoscritto). Vale a dire la maggioranza assoluta, in un campione statisticamente ridotto ma rappresentativo, in quanto formato da cinefili di varie età e gusti differenti.
2001: A Space Odissey ha compiuto da poco cinquant’anni (uscì in America ai primi di aprile del 1968). Eppure la sua freschezza – artistica, stilistica, ma anche tecnica, il che è meno scontato – non può essere messa in discussione.
In occasione dell’anniversario è stato ripresentato nelle sale, restaurato e riadattato per le moderne tecnologie digitali, facendo registrare numeri assolutamente degni di nota (circa 30.000 biglietti staccati nei soli quattro giorni in cui il film è stato proiettato nel nostro Paese, in due dei quali, peraltro, si è posizionato in cima alla classifica giornaliera degli incassi).
Insomma, passano i decenni ma 2001: Odissea nello spazio resta un film immortale, epocale, che sarà ricordato come una delle vette più alte raggiunte dalla settima arte. Il film di Kubrick sta al cinema come la nona di Beethoven sta alla musica, come la Gioconda sta alla pittura o come la Divina Commedia sta alla letteratura.
Per molti – incluso il sottoscritto – questo è IL film. Non solo una delle migliori opere di sempre nell’ambito sci-fi, ma una delle migliori in assoluto.
Una pellicola che ha compilato la grammatica del genere, scrivendone le regole fondamentali. Parafrasando Whitehead, la fantascienza moderna è una nota a piè di pagina di 2001: Odissea nello spazio.
È l’opera in cui il genio di Kubrick si è espresso a tutto tondo e che riesce a spiccare in una filmografia – quella del regista newyorkese – composta quasi esclusivamente da capolavori.
2001 è prima di tutto un film di un solluchero estetico totale, di un’armonia ineffabile.
È un incanto visivo che ha un effetto avvolgente e insieme raggelante sulle emozioni dello spettatore.
Era il 1964 quando Stanley Kubrick chiese allo scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke di collaborare ad una sceneggiatura che avrebbe avuto come base alcuni racconti di quest’ultimo, in particolar modo La sentinella.
Dopo 4 anni, una spesa di 10 milioni di dollari (di cui oltre la metà destinata agli effetti speciali) e un lavoro certosino del regista nel selezionare accuratamente la mole di girato, ecco il risultato: un film che – un anno prima dello sbarco dell’uomo sulla luna – proietta il cinema di fantascienza in una dimensione di fascino e verosimiglianza fino ad allora inesplorati, fornendo le basi da cui si muoveranno i cineasti futuri per le opere di un genere fino a quel momento sottovalutato.
Prima di 2001 nessuno aveva mai creato qualcosa di simile.
Dopo 2001 nessun’opera di fantascienza potrà prescinderne.
Il film va idealmente diviso ed analizzato in quattro/cinque parti:
- l’alba dell’uomo (The Dawn of Man), quel magnifico incipit che affronta, con piglio quasi documentaristico, il tema dello sviluppo della specie umana e in particolare della sua abilità manuale, che assume subito una connotazione violenta, legata ad un’aggressività di cui si lascia intendere un’origine aliena (il monolito che sarà filo conduttore dell’opera); è forse il segmento più destabilizzante, un’introduzione superlativa accompagnata dalle note di Così parlò Zarathustra di Richard Strauss (già splendidamente utilizzata per la memorabile alba/eclissi dei titoli di testa) con un accostamento tra musica e immagine di incredibile potenza;
- il valzer delle stazioni spaziali, sulle note di Sul bel Danubio blu di un altro Strauss (Johann Jr.), che si collega alla prima parte per mezzo di uno stacco di montaggio che è su tutti i manuali di storia del cinema (l’osso lanciato dall’uomo primordiale che diventa una navicella che fluttua nello spazio); un esercizio di stile, un divertissement estetico che introduce…
- la terza parte (che per molti è un tutt’uno con la seconda), più tradizionale, sulla stazione orbitante e sulla base lunare di Clavius; un inno al progresso in cui si fa sfoggio delle meraviglie dei viaggi e della colonizzazione dello Spazio;
- la corposa parte centrale del viaggio verso Giove (Jupiter Mission), dove viene introdotto il tema del rapporto tra uomo e macchina: i due astronauti non ibernati e il computer HAL 9000; è la parte che inquieta maggiormente, nonché quella con i dialoghi più interessanti (in un film che registra solo 42 minuti di dialoghi su una durata complessiva di 2h20’): quelli in cui il computer di bordo – un essere pensante, apparentemente infallibile – rivela una preoccupante instabilità emotiva (meraviglioso paradosso), efficacemente rappresentata dalla voce psicotica (gran doppiaggio di Gianfranco Bellini) e – visivamente – dall’inquietante occhio rosso;
- il finale (Jupiter and Beyond the Infinite): onirico, lisergico, filosofico, surreale; semplicemente bellissimo.
È proprio il finale la parte del film che più ha fatto e fa discutere, con le molteplici possibili interpretazioni che racchiude.
Ma il bello di 2001 è proprio questo: il fatto di porre mille interrogativi nello spettatore senza avere la presunzione o l’arroganza di voler fornire le risposte (errore in cui cadranno molte pellicole successive).
Del resto, riferendosi a questa sua opera, Kubrick disse, molto chiaramente: “ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un’esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell’inconscio”.
Allo stesso modo Clarke ebbe a dire che “Se qualcuno capisce il film alla prima visione, allora abbiamo fallito nel nostro intento”. Una frase che il regista invero criticò (nella famosa intervista a Playboy del ’68), pur confermando la sua volontà di non fornire un’interpretazione “autentica” dell’opera, ricorrendo ad un paragone oltremodo riuscito: quando dipinse la Gioconda – diceva Kubrick – Leonardo non spiegò a nessuno, né lasciò scritto in alcuna sua opera, il segreto del suo sorriso. Ed è questo ciò che la rende così grande e inarrivabile: il mistero che nasconde in sé (“assoluto mistero” sono le ultime parole che si sentono pronunciare nel film, prima dei 22 minuti finali completamente privi di dialoghi).
Mettersi a proporre l’ennesima interpretazione, o ad appoggiare questa o quell’altra, è dunque probabilmente un esercizio ontologicamente sbagliato.
Non che in molti non si siano dilettati nel farlo, fornendo ricostruzioni anche convincenti, ma che necessariamente finiscono per essere o soggettive e arbitrarie o troppo ancorate al libro omonimo di Clarke, la novelization pubblicata dopo l’uscita del film che è tuttavia un’opera a sé stante (e su cui, non per nulla, Kubrick non volle apporre il suo nome).
2001 è un film-esperienza. Forse il più grande di tutti tra i film di questo tipo.
È un’opera che va gustata, ammirata, contemplata più volte, come si fa con un disco, con una poesia, con un dipinto.
È una delizia per la mente che non necessita di uno sforzo cervellotico di comprensione fine a se stesso.
È una meraviglia per il nervo ottico ma anche per quello acustico.
È un’alternanza sublime di musica e silenzio, accompagnati da immagini assolutamente memorabili.
È un film che è storia, e che rimarrà, unico ed ineguagliabile, tra i vertici assoluti che la settima arte è stata in grado di regalarci.
La nostra top 20 sci-fi si chiude qui. Come già emerso nei commenti ai post precedenti, alcuni film ed alcuni posizionamenti hanno destato qualche perplessità tra i lettori, come era del resto prevedibile, considerato che la fantascienza è un genere che si presta a diatribe epocali. Noi stessi abbiamo presentato cinque liste molto diverse, dall’incrocio delle quali è uscita questa classifica, che abbiamo accolto con spirito molto democratico.
E voi che ne pensate? Quali sono i vostri 3 / 5 / 10 migliori film di fantascienza?
Ditecelo nei commenti!
Mi perdoni vero , se ti dico che non l’ho mai visto ? Intanto ieri la mia squadra mondiale ha fatto vivere un’odissea alla tua ah ah ah ciao ragazzo
Debacle totale!! 😱😱
Quanto al film sei perdonato😉, ma a te che sei un gran viaggiatore magari interesserà sapere che alcune scene del film sono ambientate al Gran Canyon e nella Monument Valley in chiave… psichedelica…😉
Stracondivido quanto hai scritto su 2001. Oltre a Blade runner considero “Il pianeta proibito” un capolavoro nella top 10
Forbidden Planet è uno dei “grandi esclusi” da questa nostra classifica, insieme ad altri titoli eccellenti. Film che qualcuno di noi aveva votato ma che non sono entrati nei primi 20.
Grazie per il commento, ciao
Per ragioni sentimentali avrei messo L’uomo che cadde sulla terra, Strange days e un po’ di Spielberg. Anche Cronenberg. Forse anche Tron e Flash e Superman e un sacco di altra roba così. Non sono capace a fare classifiche, comunque. 🙂
Insomma, tutto quello che non abbiamo messo noi😉😉
No vabbè Spielberg c’è e degli altri che hai detto alcuni erano stati votati ma poi sono rimasti fuori dai 20.
E comunque sì, fare classifiche è difficile… se la rifacessi oggi, la mia sarebbe probabilmente un po’ differente rispetto a quella di due mesi fa, quando abbiamo cominciato.
Eppure è un giochino interessante, va presa così😉😀
No, no, avrei scelto tutti i vostri film, invece, forse solo Tarkovskij un po’ più su, sempre per sentimentalismo. La mia sarebbe stata una lista verso l’infinito e oltre…:D
Una lista borgesiana-kubrickiana 😀
Quanto a Tarkovskij ti rivelo che nella mia Stalker era al secondo posto e Solaris non ricordo bene ma non molto più giù…
È un’opera che va gustata, ammirata, contemplata più volte
Sono d’accordissimo! Quest’opera in particolare poi ti fa sentire piccolo piccolo
Non poteva che essere questo film in cima alla classifica. Ogni volta che lo vedo è un’esperienza incredibile, e ho avuto anche la fortuna di vedermelo al cinema tre anni fa, davvero incredibile!!!
D’accordo sull’esperienza incredibile! Al cinema l’hai visto in Spagna o in Italia? Nel primo caso mi piacerebbe sapere qualcosa sul doppiaggio in spagnolo, nel secondo: in che occasione?
Al cinema in Spagna, ma rigorosamente non guardo film doppiati, quindi l’ho visto in inglese! :–)
Non sono una fanatica della fantascienza, ma 2001 Space Odissey è un ca-po-la-vo-ro! Blade Runner subito dopo, tra l’altro si svolge l’anno prossimo 😉
Quindi su primo e secondo posto sei allineata con la nostra classifica. 👍
E comunque sì, mentre il 2001 è ormai passato, il futuro descritto in Blade Runner capita proprio l’anno prossimo, e potrebbe essere l’occasione per riportarlo al cinema, come avevano fatto nel 2001 per il film di Kubrick. Fosse così, tutti a (ri)vederlo!!
E vedremo la difficoltà mdi predire il futuro: le macchine volano, ma si telefona ancora nelle cabine telefoniche 😀
E i ventilatori!!! Fantastico!!😂😂
Assolutamente non poteva che essere in prima posizione.
Un cult, un classico che chiunque voglia cimentarsi col genere non può ignorare.
Anche perché ha trattato il tema senza… cose troppo fantascientifiche^^
Moz-
ho letto molte cose su questo film e una di quelle che più mi è rimasta impressa è stata proprio questa volontà di Kubrick di “non mostrare”… ad esempio non viene mai mostrata la civiltà aliena che “sta dietro” al monolito… e questa è una delle cose che inevitabilmente ha contribuito a renderlo così affascinante…
Capolavoro assoluto e rivederlo nella versione restaurata al cinema è stata un’esperienza. Straordinaria scelta per il primo posto!
Assolutamente una grande esperienza, che chi ha fatto non dimenticherà!
Non l’avevo mai visto al cinema, anche perché mi risulta che l’ultima volta che lo hanno dato al cinema in Italia (se escludiamo i festival) sia stato nel 2001. E allora non ero ancora in fissa con Kubrick come ora…
Io ho addirittura prenotato il biglietto, cosa che raramente ho fatto!
Non poteva che finire così la classifica, perché il primo posto è davvero strameritato, perché questo è un film strepitoso, un film di fantascienza davvero coi fiocchi, perfetto proprio in tutto 😉
Sottoscrivo ogni tua parola!
Come non essere d’accordo. Complimenti per l’articolo. Non è facile scrivere di un film del genere.
grazie! in effetti si rischia di ripetere cose già dette centinaia di volte (e sicuramente l’avrò anche fatto, ma io ci ho provato con tutta la buona volontà ad essere originale) 😀
che dire, è stato un bellissimo viaggio! La top 3 è identica alla mia, che sono un tipo molto ovvio xD Gravity in 4a posizione una sorpresa graditissima! Di solito dopo una fine chart arriva il momento in cui si dice “ehi ma avrei messo Ghost in the Shell, o E.T.!”, ma se così fosse stato, magari non avrei recuperato titoli come Fuga da New York! 😀 quindi grazie per il divertimento e la lettura!
Anzi, spero in un altre operazioni simili! Tiferei per una sull’animazione o sul cinema orientale (;
Kalos
Grazie a te per averci seguito in questo bel viaggio e siamo contenti di sapere che la top 3 coincide con la tua, segno che la classifica non è poi così strampalata…😉
Questa è la seconda top 20 che facciamo, dopo quella sul western, e sicuramente ne faremo altre, stay tuned!